titolo originale:
Hannah
regia di:
cast:
Charlotte Rampling, André Wilms, Stéphanie Van Vyve, Simon Bisschop, Jean-Michel Balthazar, Luca Avallone, Fatou Traore
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
Michelino Bisceglia
produttore:
produzione:
Partner Media Investment, Left Field Ventures, Good Fortune Films, Rai Cinema, To be Continued, Solo Five Productions, con il contributo del Ministero della Cultura, in associazione con Lorand Entertainment, Take Five, TF1 Studio, Jour 2 Fête, con il sostegno di Fondo Lazio Cinema International, Fédération Wallonie-Bruxelles, Eurimages, Creative Europe Media Development
distribuzione:
I Wonder Pictures [Italia], Imagine Film Distribution [Belgio], Zeta Films [Brasile], Time in Portrait [Cina], Bm Cultures [Corea del Sud], 41Shadows [Danimarca] TVOD, Jour2fete [Francia], Aya Pro [Giappone], Seven Films [Grecia], 606 Distribution [Irlanda], Lev Cinema [Israele], Kino Pavasaris [Lituania], Cineteca Nacional [Messico], Tour de Force [Norvegia], Imagine Film Distributie [Olanda], 606 Distribution [Regno Unito], Surtsey Films [Spagna], Parade Deck Films [Stati Uniti], Pathé Films [Svizzera], Mirror Stage Films [Taiwan], Fabula Film [Turchia]
vendite estere:
paese:
Italia/Belgio/Francia
anno:
2017
durata:
95'
formato:
colore
uscito il:
15/02/2018
premi e festival:
Hannah è il ritratto intimo di una donna che non riesce ad accettare la realtà che la circonda.
Rimasta sola, alle prese con le conseguenze dell’arresto del marito, Hannah inizia a sgretolarsi. Attraverso l’esplorazione del suo graduale crollo emotivo e psicologico, il film indaga il confine delicato tra l’identità del singolo, le relazioni umane e le pressioni sociali.
NOTE DI REGIA:
Hannah esplora il tormento interiore di una donna intrappolata dalle proprie scelte di vita, paralizzata da insicurezze e dipendenze, dal suo stesso senso di lealtà e devozione. La disperazione di Hannah mi tocca profondamente, forse perché sono consapevole di quanto il mondo possa essere spietato nei suoi confronti, o forse perché in lei riconosco alcune parti di me stesso. Ciò che so per certo è che con questo film ho voluto sentirmi vicino a lei, tenerle la mano, incoraggiala, rassicurarla. Più di ogni altra cosa ho voluto che il mondo la vedesse, percepisse il suo dolore e che assistesse al suo sforzo di ridefinirsi e riconoscersi, da sola, prima di scomparire.