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titolo originale:
Voglio dormire con te
regia di:
cast:
Roberto Caruso, Silvia Santoni, Stefano Montagnana, Gabriele De Risi, Paolo Longhi, Michele Denaro, Simona Colombo, Rolando Colombo, Luca Acerbis e Alessandra Locatelli
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
produzione:
Start, The Kingdom
paese:
Italia/Francia
anno:
2015
durata:
75'
formato:
HD - colore
status:
Pronto (16/03/2015)
premi e festival:
Erodoto racconta che a Babilonia non si servivano di medici, il malato veniva trasportato in piazza e là chi
aveva sofferto dello stesso male gli si avvicinava e consigliava quei rimedi che lo avevano fatto guarire. Il
malessere che questo film tenta di diagnosticare è la sensazione di fallimento e incertezza che subentra
dopo la fine di una relazione, e lo fa mettendo in condivisione, come sulla pubblica piazza, le paure e le
incertezze che rendono complesso e fragile il rapporto a due.
Voglio dormire con te comincia a quattro mesi di distanza dal giorno in cui ho scelto di lasciare il mio
compagno. La libertà riguadagnata aveva portato con sé però l’insonnia, una veglia costante in cui si era
dissolto il senso di quanto credevo di trovare al di fuori del legame con Sergio. Così ho cominciato a
filmare le vite e le relazioni delle coppie a me vicine, sperando di ricostruire i sintomi di quel desiderio di
autonomia che mi aveva portato a scegliere me stesso e non la coppia. Il film sarà quindi un viaggio alla
ricerca delle soluzioni che ognuno mette in campo per superare il rischio della solitudine.
Roberto e Silvia, Gabriele e Steve, Paolo e Michele sono tre coppie che nel film si mettono a nudo per
condividere le esperienze più intime, raccontare la crisi e l’individualismo, la paura di amare e la scoperta
di nuovi modi per stare insieme. Nel film entreranno anche le storie di Alessandra, che inscatola un
passato, e di Luca, che si proietta in un futuro. E se questi saranno i personaggi attraverso le quali si
snoderà il percorso del film, sarà invece l’inossidabile coppia dei miei genitori, Simona e Rolando,
modello scomodo d’integrità morale e di una pragmatica difficile da replicare, la sponda dalla quale il mio
viaggio comincia.
NOTE DI REGIA:
Voglio dormire con te è un documentario in cui la sfera intima e quella pubblica si sfiorano e gli spazi
privati delle stanze da letto diventano cassa di risonanza delle incertezze che mi piacerebbe condividere
con gli spettatori, nella speranza di poter parlare anche di loro. L’idea del film nasce da un bisogno
personale, ma incontra nel dramma delle singole storie il contesto precario in cui viviamo e, attraverso il
tema delle relazioni, cerca di raccontare una generazione esclusa dalla sicurezza, dalla fiducia verso le
cose future, dalla progettazione a lungo termine. Condividendo aspettative e difficoltà direttamente con i
personaggi del film, cercherò di mostrare come nel contesto di oggi anche le relazioni sentimentali siano
vissute in uno stato d’emergenza permanente, un eterno presente fatto di facce che si accumulano, profili
virtuali che non scompaiono, di rapporti che si sovrappongono e si mischiano. Le scene del film si
costruiranno attorno a fatti che appartengono alle quotidianità delle singole coppie, il tipo di vita che
conducono nelle rispettive case, teatro delle loro tensioni, dei loro affetti, delle loro frustrazioni. Allo stesso
tempo, il film si comporrà anche di quei fatti considerati ordinari, ma ordinari all’interno di esperienze
“eccezionali” nel percorso di una vita, quale può essere una separazione. Un registro quasi
drammaturgico segue la fine di un rapporto, un canovaccio riconoscibile composto da un certo tipo di
telefonate, da scatole che si riempiono e mensole che si svuotano. E proprio gli oggetti, il modo in cui
traslocano e il potere evocativo che esercitano, saranno un altro filo rosso su cui costruire il film. Le storie
avranno pesi ed equilibri diversi all’interno della narrazione, ma ognuna rimarrà un abbozzo, uno schizzo
fatto di pochi segni chiari e decisi. Nessuna storia finisce o si esaurisce, ma al contrario la sostanza di una
si travasa nell’altra. In questo modo dalla somma delle singole storie prende vita un’unica storia d’amore.