titolo originale:
Assandira
regia di:
sceneggiatura:
Salvatore Mereu, dall'omonimo romanzo di Giulio Angioni
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
produttore:
produzione:
Viacolvento, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission
distribuzione:
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2020
durata:
128'
formato:
colore
uscito il:
09/09/2020
premi e festival:
Zuppo d’acqua fin dentro alle ossa, Costantino si avvita sul pagliaio come un vecchio legno restituito alla terra dal mare in burrasca. La pioggia torrenziale ha appena finito di spegnere il fuoco che si è mangiato in una notte sola l’agriturismo in mezzo al bosco, Assandira. Ma la pioggia non ha spento il dolore, il rimorso bruciante per il figlio che è morto in mezzo alle fiamme e che non è riuscito a salvare.
All’alba, i primi ad arrivare sono i carabinieri e il giovane magistrato: Costantino prova a raccontare loro cosa è successo in quell’ultima notte, a spiegare come tutto è cominciato…
NOTE DI REGIA:
Leggendo Assandira ho inizialmente provato un sentimento di frustrazione e di indignazione nei confronti della rappresentazione del mondo a cui appartengo, quello della Sardegna rurale, massacrato dall’industria turistica, dall’idea che in nome del guadagno si possa passare anche sopra la dignità umana. Ma in Assandira questo non è che l’aspetto esteriore. In una storia c’è sempre una parte nascosta che può attenere al nostro privato, più di quanto noi stessi non siamo disposti ad ammettere. Assandira è un percorso nella conoscenza della natura umana, un tentativo di esplorare i sentimenti più reconditi, silenti, che, se anche tenuti a bada, finiscono però per muovere le cose e gli uomini.