titolo originale:
L'equilibrio del cucchiaino
regia di:
sceneggiatura:
Adriano Sforzi, Pietro Albino Di Pasquale, Massimo Tiburli Marini
fotografia:
musica:
produttore:
produzione:
distribuzione:
paese:
Italia
anno:
2015
durata:
62'
formato:
colore
uscito il:
05/06/2015
premi e festival:
Cosa spinge un uomo a stare in equilibrio su un filo per trent’anni, mentre con la punta del piede si lancia sulla fronte sette piattini, sette tazzine e un cucchiaino?
Alberto “Bertino” Sforzi ha calcato la pista del circo per la prima volta all’età di sei anni: figlio di un’antica tradizione, possiede un talento e una determinazione diventate leggendarie tra i circensi, e che oggi, grazie a 50 anni di pellicole Super 8 recuperate, tutti potranno vedere.
Nel 1966 Bertino è considerato uno dei migliori giocolieri del mondo, la sfida col destino e con se stesso è stampata sul suo viso nelle riprese girate durante la tournée in Sud Africa. Lui la racconta ogni giorno nelle lettere che scrive alla sua amata Ghisi, che aspetta il suo ritorno in Italia, al Circo Medrano dove potrà tornare per sposarla solo dopo essere diventato “il numero uno”. Proprio in quei giorni arriva la consacrazione: il più importante circo del mondo, il Ringling & Barnum, gli propone un ingaggio di due anni. È l’America, è la vetta, è la sfida che si realizza. Ma lo stesso giorno in cui arriva il telegramma, attraversando la strada, un auto lo travolge, lo lancia a venti metri di distanza, gli spezza una gamba. E tutti i suoi sogni, forse.
Perché ancora oggi nel mondo del Circo tutti ricordano i numeri, la vita e il sorriso di Alberto “Bertino” Sforzi? Perché negli anni ’80 partivano dalla Scuola di Circo russa per venire in Italia a veder volteggiare il suo cucchiaino?
Oggi, a settant’anni, Bertino lavora ancora tra le retrovie del Circo Medrano, al suo fianco c’è sempre l’amata Ghisi, proprietaria di quel circo-famiglia unico al mondo che non hanno mai lasciato. Ma l’America e il destino, oggi, sono venuti a cercarlo, per chiudere un sogno.
NOTE DI REGIA:
Alberto “Bertino” Sforzi ha iniziato ad incantarmi fin da
piccolo, quando mio padre sul divano della roulotte dove
vivevo mi raccontava dello zio “più grande giocoliere del
mondo”. Passavo giorni interi cercando di imitarlo, sfidando i
limiti fisici dell’equilibrio: volevo camminare su un filo come
lui, portare sulla testa un cucchiaino come lui, palleggiare con
tre palloni su una bicicletta con una ruota sola facendo
scoppiare mille applausi tra il pubblico, come lui.
Non ci sono mai riuscito, e crescendo mi sono reso conto che
la sfida all’equilibrio continuava e non era più solo una sfida
fisica e divertente, era anche una questione di destino, di
desiderio, di passione, rabbia, impotenza, carattere e molto
altro. E incredibilmente é di nuovo entrato in pista lo zio
“La carriera non è il compimento del desiderio dell'uomo,
ma solo una strada che conduce al suo destino”
Charlie Chaplin
Bertino: un giorno entrando nella sua roulotte al Circo
Medrano mi sono imbattuto in 50 anni di super 8 girati da lui,
perfettamente conservati, che raccontavano la ricerca
“dell’equilibrio” durante tutta la sua vita. Decine di ore di
allenamento, di spettacoli, di successi sulla pista del Circo
ma anche molti fotogrammi dedicati all'incredibile storia
d’amore con la “sua” Ghisi.
In quelle immagini ci sono i valori di una vita, c’è la sfida col
destino che gli ha spezzato una gamba a ventitré anni,
all’apice del suo successo; c’è la gioia, il dovere e la difficoltà
di vivere una “famiglia” grande come un Circo. Nelle immagini
di oggi invece c'è lo zio Bertino, col suo sorriso da Circo, che
magicamente sente di essere in equilibrio.