Pagani

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Pagani

Pagani

titolo originale:

Pagani

cast:

Alfonso Del Forno, Biagio De Prisco, Ermanno Cutolo, Bruno Buoninconti, Maurizio Graziano, Vincenzo Romano

montaggio:

produzione:

Parallelo 41, con il contributo del Ministero della Cultura

paese:

Italia

anno:

2016

durata:

52'

formato:

colore

status:

Pronto (26/02/2016)

premi e festival:

Nel profondo sud dell'Italia sopravvivono antichi sincretismi religiosi legati alla Madre Terra. A Pagani, nei pressi di Pompei, sette giorni dopo Pasqua si celebra la Madonna delle Galline, una Vergine venerata con canti e danze ancestrali. Per trenta giorni il popolo dei devoti si muove all'unisono per perpetuare la Tradizione, un evento a cui tutti partecipano animati da una fede che diventa memoria e trascendenza. Fonzino è il prescelto che guida il popolo nella costruzione del Tosello, un tempietto barocco segreto, rivelato alla comunità ogni anno il giorno della festa. Biagino è il leader di una comunità omosessuale di devoti, protagonista degli eventi liturgici più ortodossi e portatrice di remote usanze legate al mondo omosessuale, come il matrimonio della Zeza, la Morte di Carnevale e la Figliata dei Femminielli.
L'attesa della Madonna scandisce i giorni che precedono la festa, tra semina dei campi e il ripetersi di riti popolari che scandiscono il passaggio delle stagioni. Fino al giorno della festa, quando tutto si scioglie in un tripudio di musica e danza volto alla catarsi e alla nascita di una nuova primavera.

NOTE DI REGIA:
L’idea di realizzare questo film nasce da un percorso di ricerca nelle tradizioni popolari dell’Italia del sud, dalla volontà di raccontare la trasformazione di una religiosità antica che ancora oggi si esprime attraverso espressioni ritualizzate. Nella Tradizione in Campania vivono usi e costumi del mondo antico, intrecciati in una simbologia che lega la vita umana agli elementi naturali e si esprime attraverso forme contemporanee di devozione. Ciò che oggi viene percepito come spettacolare – le danze popolari, la trance e la comunità come ragione di vita – è il simbolo di un'appartenenza fortissima ad un luogo, della resistenza all'individualismo moderno e di una identità collettiva che in Campania sopravvive protetta dal mistero della fede. La celebrazione della Madre come garanzia di nuova vita, il culto dei morti e l'interazione con le forze naturali e soprannaturali spaventano l'uomo contemporaneo ormai disabilitato a relazionarsi spiritualmente e materialmente con la sua stessa natura. Nel tempo della comunicazione di massa, i tratti di una cultura tramandata oralmente vengono innestati da sincretismi religiosi, sociali e comunicativi in continua metamorfosi. In questo tempo bisognava squarciare la realtà con l'occhio della macchina da presa, un occhio interno e partecipativo, che apre un varco sulla storia di un sud portatore di tesori immateriali nascosti.
Il film si svolge nelle aree alla periferia di Pompei, dove dopo anni di partecipazione agli eventi devozionali e rituali ho scelto una storia e dei protagonisti. Fonzino con la costruzione del Tosello Madre, costituisce la spina dorsale della struttura narrativa. Il Tosello è ara pacis - antico luogo di culto e aggregazione dove si esorcizza la miseria e si invoca la Madre – come si invocava il sole battendo la Diana, ovvero suonando la tammorra.