titolo originale:
Il giorno più bello
regia di:
cast:
Alessio Vassallo, Michele Venitucci, Giulia Louise Steigerwalt, Paolo De Vita, Annarita del Piano, Ralph Palka, Michele Sinisi, Monica Contini, Vittorio Viviani, Michele Napoletano, Lucia Zotti, Susi Rutigliano, Massimo Cimaglia, Paolo Serra, John Duggan, Aldo L’Imperio, Pierson Martino Lavagetto Hakola, Marta Perego, Maria Ricupero, Angelica Schiavone
sceneggiatura:
Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli, Enrico Maria Lamanna, con la collaborazione di Michele Santeramo
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
produttore:
produzione:
Clemart, Altre Storie, Rai Cinema, con il contributo di Apulia Film Commission
distribuzione:
paese:
Italia
anno:
2018
formato:
DCP - colore
Andrea e Filippo si amano e stanno insieme da anni, per questo Andrea pensa che sia giunto il momento di sposarsi e fa registrare al comune una richiesta con il proprio nome, come fosse quello di una donna: la signora Andrea Viglione. Essere unito civilmente con Filippo a lui non basta, vuole il matrimonio. Non sa, però, che molte questioni dovranno essere risolte prima di quel giorno. Innanzitutto, Filippo non trova il coraggio di dire che è gay a suo padre e suo nonno, due affermati notai della provincia pugliese. Per questo finge di sposare Amanda, una sua amica che si presta all’inganno per aiutarlo. Ma Filippo non è l’unico a non aver il coraggio di dire la verità. Anche Anna, la madre di Andrea, che, ancora minorenne, si è rifatta una vita negli Stati Uniti, lasciando il figlio alle cure degli zii Peppino e Luisa, non riesce a dire a suo marito Anthony e a suo figlio Jimmy che Andrea è gay. Soprattutto perché Anthony è candidato a governatore del Kansas per i conservatori e suo figlio Jimmy, pur essendo ancora un bambino, è già un talentuoso predicatore evangelista di rigidi principi. Il giorno della cerimonia arriva e nessuno conosce la verità...
NOTE DI REGIA:
In
questi
ultimi
mesi
in
Italia
si
sta
parlando
vivacemente
delle
unioni
civili,
sia
dal
punto
di
vista
politico
che
sociale.
Un
tema
di
attualità
che
ritengo
sia
importante
affrontare
anche
nel
cinema.
Il
giorno
più
bello
è
una
storia
romantica
e
ironica
-‐
una
commedia
frizzante
che
strizza
l’occhio
a
pellicole
come
Priscilla
e
Il
vizietto
-‐
con
una
forza
narrativa
molto
precisa.
Il
film
affronta
la
storia
di
due
giovani
che
vogliono
sposarsi
e
che
devono
fare
fronte
alle
problematiche
che
la
loro
scelta
può
causare
all’interno
delle
rispettive
famiglie,
elemento
che
accomuna
la
storia
a
tante
altre
realtà
simili,
con
la
differenza
che
i
protagonisti
della
commedia
non
sono
un
ragazzo
e
una
ragazza
ma
due
ragazzi:
Andrea
e
Filippo.
Qui
entra
in
gioco
il
loro
grande
amore
che
dovrà
prevalere
sulle
eventuali
difficoltà
che
i
loro
cari
causeranno.
Curiosamente
la
tipica
famiglia
del
sud
non
avrà
problemi
ad
accettare
la
scelta
della
coppia,
mentre
la
famiglia
colta
e
borghese
verrà
raggirata
e
ingannata
per
evitare
che
venga
a
sapere
la
vera
identità
della
“sposa”.
Si
creeranno
così
situazioni
ambigue
che
si
complicheranno
e
cresceranno
di
tensione
fino
a
esplodere
nel
finale.
Dunque
un
rapporto
di
coppia
-‐
in
questo
caso
tra
uomo
e
uomo
-‐
che
gioca
sul
dualismo
verità-‐menzogna,
elementi
che
spesso
coesistono
all’interno
di
una
famiglia,
prescindendo
dall’orientamento
sessuale.
Il
giorno
più
bello
è
un
film
in
cui
si
sorride
e
che
fa
riflettere
per
il
modo
in
cui
vengono
affrontati
i
rapporti
interpersonali.
Ecco
perché
è
stato
importante
scegliere
un
cast
artistico
di
qualità
-‐
sia
i
protagonisti
che
i
ruoli
secondari
–
in
grado
di
interpretare
al
meglio
la
sceneggiatura
e
arricchirla
di
sfumature
realistiche
e
ironiche.
Si
tratta
di
una
commedia
degli
equivoci
che
sfiora
l’impostazione
teatrale
data
dai
fitti
dialoghi
e
dalle
scene
girate
in
interni
in
cui
numerosi
personaggi
entrano
ed
escono
rafforzando
il
plot
narrativo.
Viene
data
quindi
priorità
alle
azioni
degli
attori,
seguendoli
senza
limitazioni
con
la
macchina
da
presa,
modus
operandi
che
utilizzo
solitamente
soprattutto
nei
miei
lavori
con
i
bambini,
grazie
anche
all’operato
di
una
troupe
collaudata
con
la
quale
lavoro
ormai
da
anni.
La
chiave
stilistica
che
ho
deciso
di
dare
al
film
sarà
la
stessa
che
ha
caratterizzato
le
mie
precedenti
opere
come
Matilde,
presentato
alla
Berlinale
2013,
e
Il
Valzer
dello
Zecchino®
(dove
protagoniste
sono
le
vicende
di
tre
famiglie
italiane):
raccontare
una
storia
in
modo
delicato
e
sensibile,
generando
curiosità
e
immedesimazione
da
parte
dello
spettatore.
Il
film
avrà,
quindi,
da
un
lato
un
look
molto
pop
sostenuto
da
una
scelta
precisa
di
scenografia
e
costumi.
Dall’altro
ci
saranno
esterni
suggestivi
tipici
dei
paesi
della
Valle
d’Itria:
Alberobello,
Locorotondo,
Martina
Franca.
La
Puglia,
dove
sono
nato,
è
infatti
anch’essa
al
centro
del
racconto,
con
la
scelta
di
una
masseria
proprio
nei
dintorni
di
Alberobello
dove
sono
ambientate
le
scene
della
festa
del
matrimonio.
Conosco
bene
quanto
in
questa
terra
un
matrimonio
si
possa
trasformare
in
un
vero
e
proprio
evento
e
in
questo
caso
lo
sarà
realmente,
data
la
presenza
della
troupe
televisiva
che
riprenderà
e
trasmetterà
in
diretta
i
festeggiamenti.
Le
storie
ricche
di
personaggi
e
le
situazioni
vivaci
mi
hanno
sempre
affascinato
sia
da
regista
che
da
spettatore.
Il
mio
lavoro
sarà
quindi
quello
di
rispettare
la
sceneggiatura
brillante
del
film
dove
sono
assenti
i
momenti
di
noia,
trovando
sostegno
anche
nella
scelta
di
musiche
diegetiche,
spaziando
dal
repertorio
italiano
a
quello
internazionale
che
sarà
parte
della
colonna
sonora
del
film
ed
enfatizzando
soprattutto
le
scene
cariche
di
emotività,
tensione
e
divertimento.