Otto film rappresenteranno il cinema italiano al 61° BFI London Film Festival (4/15 ottobre), uno dei principali festival europei, patrocinato dal prestigioso British Film Institute, un’istituzione di livello mondiale per la propagazione e conservazione della settima arte. Una selezione ecclettica e spiazzante, che, tra gli altri, include un cult come Suspiria di Dario Argento, a 40 anni dalla realizzazione presentato nella sezione – appunto – ‘Cult’.
In anteprima europea verrà presentato La tenerezza di Gianni Amelio nella sezione ‘Love’, mentre continua il suo viaggio festivaliero, iniziato a Sundance (e poi Berlino e Toronto), Call Me By Your Name di Luca Guadagnino. Il film viene presentato in Mayor’s Gala, alla presenza del Sindaco di Londra. E non sfugge il curioso link dell’autore dell’annunciato remake di Suspiria.
Due opere seconde, nella sezione ‘Dare’, arrivano da Cannes, diametralmente opposte per stile eppure entrambe legate al romanzo di formazione e radicate nel sud profondo: A Ciambra di Jonas Carpignano (nelle sale nostrane da oggi) e Sicilian Ghost Story di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza.
È significativo che i grandi festival internazionali riconoscano e apprezzino il coraggio narrativo di autori in fuga da schemi consolidati per raccontare le storie che nascono dal reale. Lo stesso vale per L’equilibrio di Vincenzo Marra (sezione: Journey) in arrivo dalle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, dove la terra dei fuochi è raccontata con più di cento piani sequenza. Da Venezia arriva anche Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli.
Inoltre si segnalano due coproduzioni: Looking for Oum Kulthum di Shirin Neshat, in arrivo dalle Giornate degli Autori di Venezia e Locarno e Three Peaks di Jan Zabeil, dalla Piazza Grande di Locarno e Toronto.
Il Festival di Londra riconosce un cinema italiano capace di sconfinare, con due maestri diversissimi e molto amati in Europa come Amelio e Argento, due affermati registi ‘in viaggio’ come Guadagnino e Marra, e due esperienze più recenti e all’attenzione degli osservatori internazionali come Carpignano e Grassadonia&Piazza. Un riconoscimento da un festival che da oltre 60 anni segnala, come per tradizione, la mobilità e varietà dello sguardo, di culture. La conservazione della capacità di fuga del cinema.
La presenza di film e talent al Festival di Londra è organizzata dall'area Filmitalia di Istituto Luce Cinecittà.
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