Tokyo 2005: note di viaggio

Festival del Cinema Italiano di Tokyo - V edizione - 29 aprile/4 maggio

Tokyo 2005: note di viaggio

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(Foto di Sergio Pirrone)

12.000 presenze di pubblico e operatori, un record che si rinnova ogni anno in occasione del Festival del Cinema Italiano di Tokyo. Ottimi i primi risultati: il film che ha inaugurato, Le chiavi di casa, ha già trovato un distributore giapponese (Zazie Films), mentre sono in via di chiusura le trattative per Dopo mezzanotte e Agata e la tempesta. Il senso dell’evento arriva direttamente dalle brevi note di viaggio che ci hanno lasciato gli autori e gli attori della delegazione italiana….
“ Sono stato sinceramente sorpreso dal risultato della trasferta a Tokyo. Partito con l’idea di un impegno limitatamente istituzionale, mi sono invece trovato di fronte ad un evento ben organizzato e chiaramente radicato, alla quinta edizione, nella città.
Mi rendo conto che l’apprezzamento dimostrato dal pubblico giapponese per Dopo mezzanotte si spiega prima di tutto con il valore del film, ma anche perché la sua proposta si è inserita in un lavoro di promozione culturale del cinema italiano di più ampio respiro.
Spero naturalmente che Adriana Chiesa Ent. riesca a chiudere una distribuzione commerciale, ma resta il fatto oggettivo che si è comunque riusciti a testimoniare, sia attraverso le sale esaurite che lo spazio sui media, che il cinema italiano esiste e merita attenzione.”
Davide Ferrario

“ Parlare di questo Festival del Cinema Italiano a Tokyo come di un’esperienza positiva mi sembra il minimo che si possa fare. Eventi di questo tipo per il nostro cinema sono assolutamente vitali, necessari e portano a uscite dai confini nazionali sia nella pratiche che come mentalità.
A Tokyo si è dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che il cinema italiano può creare grande interesse, un pubblico che cresce di anno in anno, un nuovo mercato…
Bisogna solo crederci, investirci e spalleggiarlo.”
Silvio Soldini

“E’importante verificare con un pubblico non italiano quali dei nostri film funzionano veramente e quali sono troppo autoreferenziali. Per noi attori è fondamentale farci conoscere, perché un pubblico come quello giapponese si appassiona ai personaggi e quindi vuole conoscere gli interpreti. E poi, una volta conosciuti gli attori, li segue attraverso gli altri film di cui sono protagonisti. E’ la seconda volta che vengo in Giappone per il Festival del Cinema Italiano, e ho scoperto proprio questi passaggi.
Questa volta è stato un arrivo importante, una delegazione quantitativamente e qualitativamente speciale. Si è sentito il grande evento ed il forte impatto professionale.”
Maya Sansa

“E’ buffo che per coniugare un perfetto livello organizzativo ad un cinema italiano di altissimo livello siamo arrivati fino in Giappone…i miei complimenti, davvero! Ho visto un pubblico oltremodo numeroso aspettare la fine delle proiezioni per poter avere l’occasione di interagire con registi ed attori. Un grande scambio culturale da mantenere ed ampliare nel tempo.”
Nicoletta Romanoff

“Un pensiero non è sufficiente, due righe forse un po’ troppo poco per descrive ciò che rimane di 48 ore trascorse a Tokyo. Mi rimane il ricordo di un pubblico entusiasta, seriamente coinvolto, pronto al dialogo, aperto e preparato…il ricordo delle mani alzate di un’intera sala alla domanda: avete mai visto Ladri di biciclette?
E poi il ricordo di una fila lunga e molto ordinata per la richiesta di un autografo.. è da questi confronti (o dal confronto in generale) che si prende coscienza, ci si misura, si migliora…essere pronti al dialogo vuol dire essere pronti ad un cinema più coraggioso, essere pronti a una cultura diversa vuol dire estendere il nostro cinema a nuovi orizzonti…e a nuovi climi.. Grazie AIP per questa rapida ma perfettamente organizzata possibilità!”.
Giorgio Pasotti

“Credo che Tokyo, con la sorpresa di un pubblico attento che ci ha amato e applaudito con entusiasmo oltre ogni previsione, sia stata un’occasione davvero preziosa. Il cinema italiano ha bisogno di fare squadra, di farlo in Italia ma soprattutto all’estero. L’ho capito dall’attenzione mostrata verso i nostri film e nei confronti dell’intera delegazione italiana. Autori ed attori, protagonisti insieme per rappresentare e raccontare il nostro cinema nel resto del mondo.”
Olivia Magnani

“Il Giappone è dopo gli USA, il secondo mercato mondiale e rappresenta quindi per noi un paese sul quale investire, particolarmente anche in virtù dell’amore che i giapponesi nutrono per l’Italia e per il nostro cinema, al 3° posto sul mercato giapponese tra le cinematografie d’importazione nel 2004.
Sono quindi veramente orgoglioso di aver visto come i nostri film siano stati particolarmente apprezzati quest’anno dal pubblico giapponese che ha dimostrato un fortissimo interesse. A parlare sono soprattutto i numeri: 12.000 spettatori in 6 giorni (contro i 10.000 della scorsa edizione).
Vorrei ringraziare l’Ambasciatore Italiano Mario Bova, l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, il colosso editoriale Asahi Shimbun, nostro partner, e tutta la nutrita delegazione (20 persone) di artisti, giornalisti ed esportatori che ci hanno accompagnato in questa missione, augurando al cinema italiano che, anche grazie ai nostri sforzi, possa aumentare sempre di più la diffusione e la distribuzione delle nostre opere nel paese del Sol Levante.”
Giovanni Galoppi (Presidente AIP-Filmitalia)