Medfilm propone festival internazionale ad Algeri

Medfilm propone festival internazionale ad Algeri

(ANSAmed) - ALGERI, 28 NOV - Un Festival internazionale del cinema ad Algeri, per rilanciare nel paese maghrebino dilaniato da oltre dieci anni di terrorismo di matrice islamica che ha mietuto vittime anche tra intellettuali, cineasti, commediografi, giornalisti, il gusto della Settima Arte. E' la proposta che Ginella Vocca, presidente del MedFilm Festival, ha avanzato in un incontro al ministero algerino della cultura con l'ispettore generale per il cinema Nordine Belloufa cui hanno partecipato tutti i 'big' della cinematografia locale. Una proposta che ha ottenuto un immediato consenso e che potrebbe realizzarsi già l'anno prossimo, con l'Italia come ospite d'onore e il know how l'esperienza in fatto di manifestazioni del genere di MedFilm Festival che non a caso ha scelto Algeri come prima tappa della sua tournee intitolata 'Da Damasco a Rabat, il cinema italiano in sei capitali del Mediterraneo', organizzata nell'ambito della Stagione culturale italiana dall'ambasciata d'Italia e l'istituto italiano di cultura. 'L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci ha aperto la rassegna di sette film, classici e contemporanei - scelti tra i 45, tutti sottotitolati in arabo, per la prima volta nella storia del cinema italiano, presentati da MedFilm Festival all'ultimo Festival del Cairo - che si concluderà il 3 dicembre con 'Buongiorno, notte' di Marco Bellocchio. Il tour proseguirà poi per Damasco, Beirut, Tripoli, Tunisi, Rabat, per portare nel mondo arabo, spiega Ginella Vocca, i capolavori del cinema italiano "perché crediamo che il cinema grazie alla ricchezza dei suoi linguaggi e alla varietà delle sue forme narrative, possa contribuire non solo a ravvicinare le persone lontane ma ad indicare le vie di una solidarietà credibile e duratura". Un concetto che costituisce la base su cui è nato il MedFilm Festival, che sviluppa attività collaterali ai festival come la formazione di addetti ai lavori, o l'operazione con le scuole nazionali di cinema d'Europa e del Mediterraneo portandone gli studenti a far parte della giuria internazionale del Premio Methexis assieme a giurati scelti tra i detenuti delle carceri italiane. Perché il cinema non è solo due ore in una sala buia davanti ad uno schermo, "ma è una forza aggregante". In cambio dell'aiuto per l'organizzazione del Festival internazionale di Algeri, Ginella Vocca ha formalmente chiesto e ottenuto che "almeno due film italiani" vengano distribuiti nelle sale algerine ogni anno, e ha suggerito anche la creazione di una vera Scuola di cinema di cui l'Algeria fa difetto, "che potrebbe sorgere con l'aiuto del nostro Centro Sperimentale" magari con l'appoggio finanziario della Commissione Europea. Tanti i progetti, quindi, tra cui la disponibilità espressa dal presidente di Aip-FilmItalia Giovanni Galoppi - che ha partecipato all'inagurazione della rassegna assieme al produttore e distributore Andrea Occhipinti (Lucky Red) di cui é appena uscito 'I pinguini' - ad aiutare l'Algeria per la ristrutturazione delle sale cinematografiche. Spazzate via dal terrorismo, da oltre 500 si sono ridotte ad una ventina in tutto il paese. Sul piano della formazione di maestranze, Galoppi vede la possibilità di un accordo sul modello di quello concluso dall'Istituto Luce (e il supporto della Regione Lazio) con il Marocco per Ouarzazate. Nella sua missione di diffondere all'estero il cinema italiano, Galoppi ha auspicato con gli interlocutori algerini la possibilità di uno scambio diretto tra produttori italiani e distributori algerini, "necessario per evitare che quel poco di cinema italiano che arriva in Algeria venga da distributori francesi, come avviene finora". Il problema della lingua potrebbe essere facilmente superato, ha detto Occhipinti, "basta organizzarsi, posso benissimo chiedere al distributore francese la copia in francese, ma fornendola io direttamente al distributore algerino". Altro problema sollevato da Galoppi, quello della promozione "su cui l'Italia non investe abbastanza". "Dobbiamo fare sistema e trovare sponsorizzazioni, seguendo le tecniche del marketing perché il cinema è anche un prodotto commerciale", ha sottolineato.
(Fonte:ANSAmed). TA