Se forse non può essere definita una
"carica degli italiani", la presenza del cinema nazionale alla
prossima edizione del Festival di Berlino si annuncia tra le
più importanti e variegate degli ultimi anni e sarà
riscontrabile praticamente in tutte le sezioni dell' ormai
imminente Berlinale che comincia l' 8 febbraio.
Se nei giorni scorsi si aveva avuta conferma della selezione
in concorso del nuovo film di Saverio Costanzo (già vincitore a
Locarno con il suo primo film) che presenterà In memoria di me, oggi il panorama generale viene svelato in tutti i
dettagli. "E' una bellissima conferma, più che una sorpresa -
dice Irene Bignardi, presidente di Filmitalia - di quanto il
grande Festival berlinese sia attento alle proposte più
originali del nostro cinema comprendendo quest'anno giovani, i
grandi maestri, gli artisti sull'orlo della sperimentazione e
anche la sempre più apprezzata scuola del documentario
italiano. Non avevamo dubbi ma certo la fotografia che ci viene
restituita del nostro cinema ne esprime tutta la nuova
credibilità internazionale e la varietà".
Si ha così conferma che nel programma 'Berlinale Special'
avrà la sua prima mondiale il nuovo lavoro di Paolo e Vittorio
Taviani La masseria delle allodole dal romanzo di Antonia
Arslan. A 'Panorama', sezione dedicata ai nuovi linguaggi e alle
più originali tendenze, approda il filmmaker Marco Simon
Puccioni con Riparo - Anis tra di noi che segue il viaggio
attraverso l'Italia di un giovane magrebino in compagnia di due
ragazze. Al 'Forum' sono stati selezionati i due più recenti
lavori dell'artista visuale Olivio Barbieri Seascape #1 Night, China Shenzhen 05 e
SEVILLA → (∞) 06 mentre la 'Shooting Star' italiana
dell'anno sarà Jasmine Trinca che sarà festeggiata insieme
alle altre promesse del cinema europeo lunedì 12 febbraio.
"Non finisce qui - prosegue Irene Bignardi - poiché per la
prima volta il prestigioso riconoscimento Berlinale Kamera sarà
assegnato ad un autore italiano: è Gianni Minà di cui saranno
mostrati due esempi di uno stile documentario impegnato e
tematicamente coerente come 'Fidel racconta il Che' e 'Un giorno
con Fidel'. Mi piace inoltre segnalare che ben 9 futuri talenti
di cinema provenienti dall'Italia sono stati ammessi al Talent
Campus e che un progetto di co-produzione italiana viene
presentato all'ormai sempre più importante mercato produttivo
promosso dal Festival. Come si vede è una proposta complessiva
ambiziosa ben lontana dalla falsa idea che spesso si è avuta in
passato di una Berlinale lontana dall'Italia o indifferente ai
nostri artisti". (ANSA).