Siamo particolarmente orgogliosi della straordinaria presenza del cinema italiano alla 42° edizione del Festival di Karlovy Vary: tredici film, un numero da record, che intrecciano attraverso l’Italia storie e soprattutto personaggi. Donne, uomini e ragazzi che affrontano la morte, la separazione, l’emigrazione, la famiglia, la malattia, la religione. Il cinema italiano è tornato ad essere coraggioso, si muove in territori ampi, affronta utopie e ricordi, propone modelli affettivi e sentimentali e riesce a raccontare il dolore. E questo vale per tutta l’eclettica selezione di Karlovy Vary, per il maestro Ermanno Olmi e per autori affermati come Ferzan Ozpetek e Daniele Luchetti, per la nuova generazione del cinema italiano ottimamente rappresentata da Francesco Amato, Alessandro Angelini, Eugenio Cappuccio, Saverio Costanzo, Emanuele Crialese, Giorgio Diritti, Fausto Paravidino, Stefano Pasetto, Enrico Pau, Marco Simon Puccioni. Ringraziamo Eva Zaoralova, la direttrice del Festival, per la sensibilità e l’attenzione che ha dedicato al cinema italiano e tutto il suo staff per la disponibilità e la competenza. E se quest’anno l’Italia è così ben rappresentata lo si deve anche al lavoro tenace di Luciana Rocca, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga. Salutiamo Daniele Gaglianone, che ritorna a Karlovy Vary come membro della Gran Giuria e auguriamo a Ferzan Ozpetek una congiuntura astrale favorevole.
Filmitalia