E’ recentissima la notizia, lanciata al Tribeca Film Festival, che Meryl Streep ha fondato e finanzierà un Writers lab dedicato alle sceneggiatrici over 40. Questo perché anche a Hollywood le quote rosa in termini di autorialità sono sotto il livello di guardia, solo nel 15% delle produzioni sono coinvolte delle autrici o registe. Il Tribeca è un festival sensibile a queste tematiche, non a caso dal 2013, anno della scomparsa di Nora Ephron, viene assegnato un premio a lei dedicato, conferito alla regista o sceneggiatrice più interessante del Festival.
Il riconoscimento, diventato in soli due anni l’essenza stessa del Tribeca, è importantissimo anche perché concorrono trasversalmente tutti i lungometraggi scritti o girati da donne, film e documentari.
Tra più di venti candidati, Vergine Giurata di Laura Bispuri (anche sceneggiatrice del film con Francesca Manieri) ha conquistato il Nora Ephron Prize, che oltre al prestigio prevede un riconoscimento in denaro di 25.000 USD.
Bellissime le parole della giuria:“Vogliamo premiare un film che parla di identità ed oppressione in un modo raramente visto al cinema.Il film ci ha costantemente sorpreso e ha messo in discussione il nostro punto di vista attraverso una visione sensibile, appassionata e ricca di sfumature…”
L’altro riconoscimento al cinema italiano è andato a Valerio Bonelli, per il miglior montaggio del documentario Il Palio di Cosima Spender.
Nella settimana in cui Cannes ha annunciato la più forte selezione italiana da anni, un’altra splendida notizia da un Festival di caratura mondiale.
E un altro colpo battuto da Vergine giurata, davvero uno dei casi dell’anno dopo il successo alla Berlinale – unico italiano in concorso – e il recente Firebird Award al Festival di Hong Kong.