Una festa esagerata

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Una festa esagerata

Una festa esagerata

Una festa esagerata

titolo originale:

Una festa esagerata

sceneggiatura:

Vincenzo Salemme, Enrico Vanzina, dall’omonima opera teatrale di Vincenzo Salemme

fotografia:

montaggio:

scenografia:

distribuzione:

paese:

Italia

anno:

2018

durata:

90'

formato:

colore

uscito il:

22/03/2018

Napoli. A casa Parascandolo fervono i preparativi per una magnifica festa sulla splendida terrazza dove il capofamiglia, l'ingenuo Gennaro, geometra e piccolo imprenditore edile, vive con Teresa, famelica moglie dalla feroce ambizione di salire sempre più in alto nella scala sociale. Per il diciottesimo compleanno della figlia Mirea, Teresa ha deciso di fare le cose in grande e non ha badato a spese, dal catering agli arredi, ha persino scritturato un cameriere indiano relegando in cucina la vecchia domestica non ritenuta abbastanza esotica per una festa così importante! Gennaro, pur di accontentare le donne della sua vita e con l’aiuto di Lello, l’invadente aiutante del portiere, continua ad assecondare ogni loro capriccio e a spendere una fortuna per una festa che lui stesso definisce "esagerata". Tutto sembra perfetto, gli invitati iniziano ad arrivare, ma un’inaspettata notizia giunge dal piano di sotto, da casa Scamardella, dove abitano un padre molto anziano e la figlia zitella: la sfortuna ha deciso che il signor Scamardella doveva morire proprio il giorno della festa. Cosa fare? Come si fa una festa con un morto sotto casa?

NOTE DI REGIA:
Ho scritto "Una festa esagerata!" come commedia teatrale e l'ho portata in palcoscenico prima che al cinema. La commedia, in teatro, ha riscosso un grande successo e molti tra gli spettatori mi hanno fatto riflettere sulla congenialità di questo testo per una sua eventuale trasformazione in film per il cinema. Sembrerebbe strano perché il racconto si svolge tutto in unità di tempo e di luogo: le due ore prima della festa per il diciottesimo compleanno di mia figlia organizzata sullo splendido terrazzo di casa nostra. In realtà la storia si snoda tra i preparativi della festa e la morte improvvisa dell'inquilino del piano di sotto, un signore molto anziano. Eppure, la forza della semplicità rende il racconto cinematografico scorrevole e ben ritmato. Non ci sono pause narrative che forse danneggerebbero la leggerezza della visione, anche grazie al fatto che i protagonisti del film devono correre nel vero senso della parola alla ricerca di una soluzione che permetta lo svolgimento della festa. Svolgimento messo seriamente in discussione dalla tragica notizia. Come si fa a ballare e cantare sul terrazzo di casa quando al piano di sotto c'è un morto!? Ho voluto sottolineare proprio questa corsa forsennata e nevrotica per consentire al film di andare spedito verso un finale sorprendente, dando ritmo però a tutto il percorso drammaturgico con colpi di scena piccoli e grandi. Disseminandolo di situazioni esilaranti e soprattutto di personaggi sempre credibili. Il film appare molto corale nonostante il tutto ruoti intorno al povero Gennaro Parascandolo (che sono io), un piccolo eroe spaesato dei nostri tempi. Un piccolo imprenditore onesto e perbene travolto dal malcostume e dalla volgarità, dall'ignoranza e dal cinismo di un gruppo folto di personaggi tutti interpretati in modo naturale e realistico da attori quasi tutti provenienti dal teatro. Credo che questo film abbia due punti di forza: umanità dei personaggi e comicità travolgente. Una commedia semplice e recitata benissimo; basata sull'esperienza preziosa del teatro. Sui palcoscenici dei più grandi teatri italiani ho potuto mettere a punto l'efficacia di certe battute, ed al cinema ho potuto arricchirle con l'esperienza di un cast diverso da quello teatrale che ha apportato nuova freschezza ad una struttura già solida. Sono molto contento e soddisfatto, ve lo devo proprio dire!