Resurrezione

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Resurrezione

Resurrezione

Resurrezione

titolo originale:

Resurrezione

titolo internazionale:

Resurrection

cast:

Joana Preiss, Giovanna Giuliani, Tommaso Ragno, Josie Antello, Alessandra Dell'Atti, Enrico Ghezzi, Marina Senckel, Salvatore Cantalupo, Riccardo Muti, Veruschka, Elena Bucci, Marco Sgrosso, Adamo Vergine, Marlena Bonezzi, Diego Furlan, Willy, Jean François Neplaz, Sandra Ammendola, Gabriel Domenech Gonzalez

sceneggiatura:

Tonino De Bernardi, dal romanzo di Lev Tolstoj

montaggio:

produttore:

paese:

Italia

anno:

2019

durata:

116'

formato:

HD - colore

aspect ratio:

16:9

premi e festival:

Il film è la lettura di “Resurrezione”, l'ultimo romanzo che Tolstoj scrisse tra 1889 e 99. Si comincia leggendo l'inizio della I° parte a Napoli, settembre 2012 (ma anche il finale, III° parte). Si passa poi a Berlino, Locarno festival 2013, Oneglia, Torino, Parigi, Casalborgone e si finisce a Milano con l'inizio della II° parte. Cambiano luoghi e tempi ma pure chi legge (solo Joana Preiss torna). Affiorano però anche, in mezzo, presenze e voci della realtà come quelle di Adamo Vergine nella sua casa e Jean François Neplaz a Marsiglia. L'inizio è tutto centrato sulla prigione (dal museo del carcere di Torino, le ex-Nuove, alla casa circondariale di Bollate con Marlena Bonezzi e Diego Furlan, Willy e il maestro Muti). La Maslova o Katjusha è la prostituta in carcere accusata ingiustamente di omicidio e Nechljudov uno dei suoi giudici in tribunale. Si ricorda la storia della inevitabile caduta di lei, figlia di madre senza marito che partorisce ogni anno, vaccaia presso dei signori, e si è a Berlino nella ex-città divisa. Emerge Nechljudov, il giovane signore, e il rapporto tra lui e Katjusha. Lo sbocciare del loro amore è narrato tra Locarno e Oneglia in giorno di festa religiosa. In parallelo, il film registra nella realtà il vivere e il morire di Marlena da un anno all'altro, ma anche il rimanere di lei nel ricordo del marito. C'è però, in positivo, la celebrazione di una festa di nozze sull'Appennino Toscano. Nel film si cercano via via i volti possibili dei due protagonisti tolstojani tra Oneglia, Procida e Casalborgone: si abbozza l'inizio di una finzione mentre si filma nel corso di questi nostri anni a partire dal 2012. C'è Sandra Ammendola che lascia Torino per tornare a vivere a Buenos Aires in parallelo a giovani migranti da Africa e Asia. E' la storia tolstojana di caduta di una donna e progressiva presa di coscienza di lui, il seduttore, verso una possibile resurrezione. E' un film nel tempo e nei luoghi che variano, affidato al potere evocativo di parole e voci degli attori, dal passato al presente.

NOTE DI REGIA:
Film labirintico attraverso luoghi, tempi e voci, realizzato nel corso degli anni a partire dal 2012 (ma poi anche un po’prima) con la video camera ancora con miniDV. È dunque all'insegna del cambiamento, dal passato al presente (pure nei riguardi di Tolstoj), da un luogo all’altro, e la stessa cosa succede con le persone. C'è pure chi è vivo e poi si vede una tomba (Marlena Bonezzi cantante alla Scala) e non resta a parlare che chi sopravvive. Poi Salvatore Cantalupo, attore di Napoli che filmai nella sua città nel 2012. Così anche sono registrati i cambiamenti negli anni delle persone. E questa è la potenza e la magia del cinema. Comunque la molla prima sono stati l’amore e l‘ammirazione per l’ultimo Tolstoj e il suo “socialismo”.