Exit: una storia personale (opera prima)

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Exit: una storia personale

Exit: una storia personale

titolo originale:

Exit: una storia personale

paese:

Italia

anno:

2010

durata:

94'

formato:

HD/35mm - colore

premi e festival:

L’incontro con un giovane che diceva di voler andare in Olanda per sottoporsi al suicidio assistito (Vedi legge sull’eutanasia in Olanda e il caso Chabot 1991-95 NdR) è stato lo spunto iniziale che ha ispirato la trama. Il ragazzo era convinto che questa fosse l’unica soluzione per porre fine a un’esistenza che reputava poco dignitosa. Una presa di posizione estrema, difficilmente condivisibile, non praticabile per un cittadino straniero. Il film inizia con un sogno: un volo radente sulla superficie del mare, come solo un gabbiano può fare. Un corpo umano che sprofonda nel blu, una lenta risalita verso la superficie. Un uomo emerge, solo in mezzo al mare. Un sogno che evoca smarrimento ma anche presentimento. È l’alba. Siamo in un luogo aperto e incontaminato, sul ciglio dell’unica strada che costeggia il mare e la ferrovia. C’è una macchina ferma, all’interno un uomo e una donna che dormono. L’uomo è lo stesso del sogno. A grande distanza dalla vettura vediamo un ragazzo che si allontana sempre più in quella landa sconfinata. Capiremo subito che quello che stiamo vedendo non è altro che l’inizio dell’epilogo del film.