vedi anche
titolo originale:
La fuga del coniglio sciupacose
titolo internazionale:
The flight of the frightened rabbit
regia di:
cast:
Franke Frigo, Marco Marzaioli, Giuseppe Sepe, Elena Maran, Emiliano Mazzoni, Fabrizio Agosti, Johnny Zanotti, Stella Zanardi
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
musica:
produttore:
Nicola Xella, Francesco Barozzi, Gabriele Manzo, Elena Maran
produzione:
paese:
Italia
anno:
2012
durata:
82'
formato:
colore
aspect ratio:
2.35:1
Il protagonista è un giovane che si è isolato, ma
la sua è una scelta positiva. Nel suo gesto non c’è
traccia di frustrazione o smania di ribellione nei
confronti di qualcuno o qualcosa. C’è una presa di
coscienza: la volontà consapevole di prendere una
direzione e percorrerla coraggiosamente fino in fondo
alla ricerca di un’identità precisa ed autonoma e di
una verità. E’ il vecchio problema del “conoscere se
stessi”: quanto più un individuo conosce le proprie
caratteristiche, tanto più potrà costruire un’identità
“oggettiva”, ovvero un’identità riconosciuta dagli
altri. E per far questo sono necessari, volontà,
motivazioni e coraggio.
C’è nel protagonista un impulso irrefrenabile, una
passione quasi “trascendentalista”: è la voglia di
scoprire esattamente cosa volere da sé stesso e dal
proprio futuro. Ma il suo viaggio alla conquista della
consapevolezza è solo all’inizio. E la Natura è il
veicolo da lui scelto attraverso cui deve svilupparsi
la ricerca, perché nella Natura c’è un elemento che
coinvolge spirito e materia allo stesso modo, una
sorta di sintesi tra i due opposti: il “selvatico”, il
contatto puro con la Natura, una forza misteriosa che
ti insegna a sentire la vita.
Forse è questa forza che arrivano a vedere in lui gli
altri personaggi “in crisi d’identità” che tentano di
avvicinarlo. Il giovane rappresenta il coraggio che
tutti vorrebbero avere per compiere scelte decisive
per la propria esistenza. Per loro si trasforma in
una specie di punto di riferimento in cui riflettersi.
Si sentono simili a lui, vorrebbero avere il suo
coraggio ma sono ancora intrappolati. Per continuare
hanno bisogno di fare domande che però non hanno una
risposta. E allora è proprio questo che fa il ragazzo:
non dà nessuna risposta.