Il muro e la bambina

titolo originale:

Il muro e la bambina

fotografia:

montaggio:

produzione:

Vivo Film, Picofilms, Arte, ZDF, con il sostegno di CNC, Mediateca Regionale Ligure, Archivio Storico Oto Melara e Archivi Multimediali “Sergio Fregoso”, Fondazione Libero Bizzarri, Genova Liguria Film Commission

paese:

Italia/Francia

anno:

2012

durata:

55'

formato:

colore

status:

Pronto (13/09/2013)

Walter Benjamin aveva annotato minuziosamente la cronaca della sua infanzia perché voleva recuperare delle immagini e dei ricordi che aveva paura di perdere, in quanto esiliato. Nei suoi testi, la sua storia personale entra in relazione con la storia di Berlino, la città della sua infanzia, come fossero l’una la cassa di risonanza dell’altra.
È con questo stesso spirito che Silvia Staderoli parte per un viaggio alla (ri)scoperta di quei territori comuni alla sua memoria e a quella della sua città natale, La Spezia. Queste due memorie oggi lacerate, pensa di poterle riconquistare ricongiungendole, come se partecipassero allo stesso destino.
Lei che ha smarrito la sua identità quando era ancora bambina, durante gli anni del divorzio dei suoi genitori e quando suo padre si ammalò di schizofrenia.
E durante quest’infanzia, La Spezia perdeva anche lei la sua identità, da quando ha smarrito la sua chimera, quella di essere la città militare più importante in Italia.
Silvia Staderoli racconta queste due storie di perdita identitaria, cronologicamente parallele, attraverso un film in cui la sfera intima e quella storica interagiscono, si sfiorano, si compenetrano. In cui il suo spazio privato entra in connessione con il territorio della città, alla ricerca d’interferenze, legami e corrispondenze possibili tra La Spezia e la sua infanzia, tra gli spazi privati dei suoi genitori e le zone militari, quegli spazi tabù rimasti per anni inviolabili.