Roma, Napoli, Venezia... In un crescendo rossiniano

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Roma, Napoli, Venezia... In un crescendo rossiniano

Roma, Napoli, Venezia... In un crescendo rossiniano

Roma, Napoli, Venezia... In un crescendo rossiniano

titolo originale:

Roma, Napoli, Venezia... In un crescendo rossiniano

cast:

Elio, Giuliana De Sio, Claudia Puglia

sceneggiatura:

fotografia:

scenografia:

produttore:

produzione:

Yanez Film, Rai Strategie Tecnologiche, Eutelsat, con il sostegno della Regione Lazio

paese:

Italia/Francia

anno:

2014

durata:

40'

formato:

colore

status:

Pronto (16/06/2014)

premi e festival:

Napoli, Roma, Venezia... Una carrozza di inizio Ottocento trainata da due cavalli con tanto di pennacchio ed elegante cocchiere, percorre a passo di trotto le strade di Roma. Il Corso, Piazza del Popolo, i Fori Imperiali. A bordo, un visitatore d'eccezione, un compositore ironico e panciuto, il più grande del suo tempo che torna dopo quasi due secoli in tre grandi città d'arte italiane, Napoli, Roma e Venezia, dove ha vissuto e creato le sue fughe, le cabalette, i suoi famosi "crescendo". Si tratta di Gioachino Rossini. Nelle città di oggi si aggira ora in carrozza, per le strade e le piazze di Roma o per il lungomare e i vicoli di Napoli, ora in gondola, tra i canali della città sull'acqua, dove per la prima volta diresse e mise in scena La cambiale di matrimonio. E’ dunque sulla sua carrozza e la sua gondola che Rossini ci guida per le città. Ci mostra tutte le loro bellezze, raccontando con umorismo e ironia il rapporto avuto con teatri prestigiosi come la Fenice di Venezia e il San Carlo di Napoli; la sua amicizia con il leggendario Domenico Barbaja, che dal vendere caffè e cioccolata divenne il più importante impresario teatrale italiano; le donne, in particolare l'amore con la famosa cantante Isabella Colbran; la sua grande passione per la cucina e, naturalmente, la sua musica, con i successi e gli insuccessi del suo lavoro.
Al Teatro Argentina di Roma nel 1816, Rossini presentò Il barbiere di Siviglia, composto in appena tre settimane, che fu accolto quasi con ostilità la sera della prima, anche se bastarono pochi giorni perché il pubblico si accorgesse di aver assistito a un capolavoro. L'anno successivo, al Teatro Valle, a pochi passi da Largo Argentina, Rossini stupiì ancora una volta con una delle sue opere oggi più rappresentate, Cenerentola. Il racconto, accompagnato dalla musica delle sue composizioni più famose, utilizza documenti storici, dipinti, stampe e disegni, l'epistolario di Rossini con la Colbran, i suoi impresari e i suoi amici artisti, le cronache e le recensioni delle sue opere, includendo anche le testimonianze di grandi autori come Stendhal.